Alcune recensioni sul lavoro
di Michele Alassio
"...le immagini di Michele Alassio sono la somma delle infinite combinazioni dell’armonia, fino a disegnare figure che sembrano sospese e allacciate tra loro in un idillio continuo. Come in una danza misteriosa, ma senza protagonisti.
…. il più delle volte il contesto è irriconoscibile. Tutto è raccolto nella trasparenza. Nella doppia visione. Come avvolto dalla forza mitica dei sentimenti"

Denis Curti

Curatore Artistico della Casa dei Tre Oci, Venezia

Direttore Artistico Civita tre Venezie

Vicepresidente Fondazione Forma per la Fotografia

“… questo omaggio a JLB di Michele Alassio tocca in modo accurato e intelligente il centro sfuggente e complesso della sensibilità Borghesiana, con una perfezione tecnica e un’ armonia che si può descrivere unicamente con le parole di Dante nella Divina Commedia:
"L'amore che muove il sole e le stelle”

Maria Kodama

Vedova di Jorge Luis Borges

Presidente della Fondazione Internazionale Jorge Luis Borges

“……un mistero che dà alle immagini una grande bellezza. Ma essa si deve alla perfezione formale del lavoro di Michele, al suo assoluto controllo dei valori tonali e della luce che rende queste stampe di una qualità semplicemente squisita. Se Jorge Luis Borges fosse qui con noi, adesso, sono convinto che rimarrebbe deliziato e commosso dall’aver ispirato un lavoro di così grande originalità e bellezza.”

Paul Leclerc

Presidente Emerito della New York Public Library

Consigliere della Andrew W. Mellon Foundation, New York

Direttore Columbia’s Europe Global Center

“La sua fotografia rivela verità estemporanee, rende le immagini più autentiche degli stessi soggetti fotografati.
La poesia e la tecnica del suo sguardo ci proiettano in una sorta di realismo magico che si arricchisce di significati intimi e profondi. Le sue opere superano infatti il presente richiamando a qualcosa di più forte, immateriale, che ci colpisce e che lascia evidenza di sé.”

Gian Maria Mossa

Amministratore Delegato Banca Generali

“La fotografia è un artificio, Michele la vede come una sfida e la affronta con intelletto ed emozione. I suoi obiettivi sono la decostruzione del superfluo e la rivelazione delle verità intangibili. Ciò che ottiene sono immagini che risultano più autentiche degli stessi soggetti fotografati, con impressioni che durano a lungo, come i sogni.”

Barry Friedman

Gallerista e collezionista d’arte, New York

“Le architetture, i profili dei palazzi, i ponti e le calli emergono sempre a fatica da condizioni di luce incerte, da penombre magiche, o magari si intravvedono con difficoltà annegati in una nebbia poetica più che meteorologica. Per questa, ma anche per altre serie, si dovrebbe allora dire che la fotografia di Alassio, più che scrittura con la luce, come l’etimologia impone, è scrittura col buio, un buio sapientemente usato per generare incertezza e straniamento, un buio dal quale infine emergono suggestioni e tracce di un mondo improvvisamente diverso. Il mondo di una rivelazione imminente.”

Claudio Marra

Professore ordinario di Storia della Fotografia all'Università di Bologna

Autore di “Fotografia e Pittura del 900’”, “Fotografia e Arti Visive”, “Che cosa è la Fotografia”

“Le fotografie di Michele Alassio sono fuori dai clichè descrittivi o neofigurativi. Sono immagini sospese, che invitano lo spettatore al viaggio della mente, alla ricerca di un senso da costruire insieme. Rifuggono l’ ovvietà dell’univero comunicazionario come anche il condizionamento dell’ informazione. Al di fuori dal reportage, lontane dalla cronaca e dalla storia, esse vivono come enigma e come poesia vigile sul reale. L’ occhio di Michele Alassio ha sospeso tempi e spazi molteplici ma li restituisce allo sguardo come epifanie di un racconto infinito.”

Dario Evola

Insegnante di Estetica presso l’Università di Belle Arti di Roma e La sapienza di Roma